NEWS del 26 agosto 2018 – Pattugliatore Diciotti: lettera aperta all’Ammiraglio Ispettore Capo Giovanni Pettorino

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   Illustre Comandante del Comando Generale del corpo delle capitanerie di porto,

ci preme iniziare specificando che COSMAR per Statuto è una associazione apolitica per la semplice ragione che al suo interno esistono diverse anime per cui nella maniera più assoluta non esprimiamo opinioni di natura prettamente politica.

La questione di cui desideriamo farLa partecipe ha solamente una matrice etica. Il Comando Generale del Corpo delle capitanerie di porto è sempre stato per la nostra marineria un esempio, un faro a cui prestare attenzione per evitare le “secche”, un maestro che ci guida tenendoci per mano attraverso le normative internazionali, per semplificare: un porto sicuro.

Gli ultimi fatti di cronaca che vede protagonisti il pattugliatore Diciotti, il suo equipaggio e gli ospiti a bordo ci lascia perplessi, confusi e noi che siamo professionisti del mare non possiamo fare a meno di porgerci e porgerLe delle domande. La prima molto ovvia è se un comandante della marina militare o anche mercantile prende ordini a mezzo di un comunicato informale lanciato attraverso una piattaforma sociale internet; poi come è possibile che chi ha giurato di essere ligio allo Stato e alle sue leggi non permette lo sbarco dalla nave al suo comando all’equipaggio e ai passeggeri in un porto la cui bandiera è la stessa identica a quella della nave.

Il comandande della Diciotti solo il 24 agosto asseriva pubblicamente che “le condizioni di salute sono più che soddisfacenti, tant’è che ci è stata concessa la cosiddetta libera pratica sanitaria”.  Comandante Pettorino, superfluo ricordarLe che la libera pratica sanitaria la richiede il comandante della nave in navigazione prima dell’arrivo in porto e quanto lui asserisce è vero fino a prova contraria. Purtroppo la prova contraria è arrivata quando gli operatori della Sanità Marittima di Catania, una volta saliti a bordo hanno riscontrato che vi erano passeggeri con gravi patologie mediche. La Sanità Marittima in questione ha agito come legge comanda e non ha chiesto il permesso a nessuno per provvedere nell’immediatezza allo sbarco dei malati. Tralasciamo di rammentare che persone con la polmonite hanno dormito notti e notti all’addiaccio.

Chi firma questa lettera aperta oltre che comandante della marina mercantile è stato anche fedele servitore dello Stato fino al compimento del sessantesimo anno di età, pur senza compenso e con qualche lieve rischio, ma orgoglioso di essere, pur nelle sue limitate capacità, utile al suo Paese. Certamente Lei non ha difficoltà a capire il significato di quanto poc’anzi asserito.

Ebbene Ammiraglio, ci saremmo aspettato un atteggiamento consono al giuramento prestato dal comandante della Diciotti.

La Magistratura stabilirà se sono stati commessi dei reati e se vi sono complici, COSMAR si limiterà solo e unicamente a prenderne atto.

Viva l’Italia e viva la nostra Marineria.

Randagio Blogini

 

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2 risposte

  1. Mi domando e Vi domando : che cosa faceva la nave Diciotti nelle acque di competenza maltesi ?
    Ha ricevuto ordini (da chi?) oppure è stata una iniziativa del comandante?

    1. Acque maltesi ? La libia confina con l’italia non con Malta. Se Salvini studiasse un pò di geografia e la gente imparasse a ragionare con la propria testa sarebbe utile a tutti.

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