Dal 1 gennaio sono entrate in vigore le nuove norme di navigazione per la protezione delle aree polari. Al fine di rispondere alla preoccupazione internazionale circa la protezione dell’ambiente polare e la sicurezza dei marittimi e dei passeggeri, l’IMO ha introdotte nuove normative per tutte le navi che opereranno in queste acque difficili e impegnative. L’insieme di tali normative, va sotto il nome di “Codice Polare, per le navi che operano in Artico ed in Antartide”, ed è entrato in vigore il 1° gennaio di quest’anno; esso segna una tappa storica dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO), per la risoluzione di questo problema vitale per la vita umana e per l’equilibrio ecologico mondiale. I requisiti del Codice, sono stati specificamente pensati per gli ambienti polari, e vanno al di là di quelli delle convenzioni esistenti, quali MARPOL e SOLAS, che sono applicabili a livello globale. Le previsioni indicano che le spedizioni polari cresceranno specialmente in Artico, sia a livello commerciale vista presenza dei numerosi giacimenti di risorse naturali, sia a livello turistico data la bellezza ed il fascino di quelle aree, agevolato dalla possibilità di tracciare nuove rotte dato lo scioglimento dei ghiacci, ciò rende conveniente lo sviluppo di nuove rotte commerciali, alternative al canale di Suez, tra l’Europa e l’Estremo Oriente, con riduzioni significative delle distanze da percorrere. Tutte queste sfide dovranno essere soddisfatte senza compromettere né la sicurezza della vita in mare, sia la sostenibilità degli ambienti polari che la salvaguardia delle popolazioni residenti. Le navi che opereranno nelle regioni polari dovranno affrontare una serie di rischi unici, estreme condizioni atmosferiche, mancanza di buona cartografia, di sistemi di comunicazione e di altri aiuti alla navigazione, sentita è anche la necessità di maggiore sicurezza in caso di avarie o di incidenti, data la lontananza dalle basi per le operazioni di soccorso. Per far fronte a tutti questi problemi, il codice polare stabilisce norme obbligatorie che coprono l’intera gamma che va dalla progettazione, costruzione, attrezzature, operatività delle navi, la formazione degli equipaggi e le questioni di tutela ambientale che saranno applicate alle navi che opereranno in quelle acque inospitali che circondano i due poli. Particolare attenzione è stata posta riguardo gli indumenti di protezione termica, apparecchiature di rimozione del ghiaccio, scialuppe di salvataggio chiuse e la capacità di garantire la visibilità in condizioni estreme, i nuovi regolamenti si estendono anche ai materiali utilizzati per costruire navi progettate, per tutte le petroliere il Codice prevede il doppio scafo. Sotto l’aspetto ambientale, il Codice proibisce o limita rigorosamente lo scarico di idrocarburi, prodotti chimici, acque di scarico, rifiuti, rifiuti alimentari e molte altre sostanze. Il Codice polare farà in modo che le navi e le persone che opereranno in queste acque, lo facciano in modo sicuro, nel rispetto dell’ambiente e delle popolazioni residenti.
Prof. Luigi Russo
Docente Università Parthenope di Napoli
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