NOTA STAMPA
SINDACATO GENTE DI MARE
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Abbiamo letto un trionfalistico comunicato stampa a firma della “Uiltrasporti Nazionale”, relativo alla vicenda dell’armatore Bambini di Ravenna.-
La crisi aziendale di liquidità, dovuta ad irregolarità commesse da due dipendenti, è stata risolta alla solita maniera: un nuovo integrativo ed una conciliazione individuale ex art. 410/411 cpc che pongono a carico dei lavoratori dipendenti i costi della crisi, mediante un notevole abbassamento dei livelli retributivi ed una rinuncia a qualsiasi diritto maturato; trattasi di accordi capestro, che pongono al lavoratore una sola alternativa: il licenziamento.-
Nel tempo, abbiamo avuto notizia di molti accordi di questo tipo: uno firmato a Palermo da Falanga (UIL) e Tavella (Motia) a causa del quale molti marittimi stanno ancora piangendo lacrime amare; un altro firmato a Chioggia da Zerbini (UIL) per i marittimi Coedmar: anche qui accordo integrativo e transazione, che tagliavano diritti quesiti e retribuzione con grande beneficio degli armatori; in mezzo, l’accordo della triplice con la VROON, per una pretesa crisi aziendale, ma in realtà le navi tolte all’offshore le abbiamo poi viste adibite al salvataggio dei migranti ad opera delle ONG.-
Ma il caso Bambini è del tutto particolare.-
Qui abbiamo una società che opera anch’essa nell’offshore le cui navi sono iscritte tutte a Registro Internazionale: e fin qui tutto è possibile, anche se solo grazie ad un armatore (Onorato) i marittimi italiani hanno trovato quella tutela che i sindacalisti nostrani hanno sinoggi negato e continuano a negare.-
Ma il meglio della Bambini è che essa ha tenuto in tutti questi anni buona parte dei suoi dipendenti fittiziamente imbarcati come marittimi (con buona pace dei libri di bordo ovviamente costituenti un falso), ma in realtà essi erano adibiti a lavori a terra, in “officina aziendale”, in ufficio, nella mensa, come autisti, falegnami, muratori, giardinieri e perfino per portate a spasso il cane, usufruendo di conseguenza degli sgravi fiscali e contributivi di cui alla legge 30/98 e s.m.i.; quindi la domanda é : come mai questo armatore che ha lucrato miliardi negli anni a danno dello Stato e degli Enti pubblici, si trova oggi in una crisi finanziaria??? Dove sono tutti questi danari e perfino il TFR ivi lasciato dai lavoratori?
E come mai nessuno sinoggi ha posto queste domande alla Bambini? Eppure tutti sanno, compreso i sindacalisti (cfr. art. 10 dell’integrativo appena firmato).-
Proveremo noi a porre tali quesiti alla Procura della Repubblica competente, anche se nella magistratura ravennate non nutriamo molta fiducia; ma proveremo anche noi a dire – come fanno tutti – che abbiamo fiducia nella giustizia.-
CUB – TRASPORTI
Il Coordinatore Regionale Puglia
COSIMO CANTATORE