Messina, adesso è ufficiale: da oggi i 72 marittimi di Liberty Lines sono licenziati
Adesso è ufficiale. I 72 marittimi di Liberty Lines sono con le mani in mano. Licenziati. Dichiarati in esubero dalla società trapanese, che dal 1. ottobre scorso ha perso l’appalto dei collegamenti veloci tra i porti di Messina e Reggio Calabria. In queste settimane, a nulla sono valse le pressioni sulla Prefettura prima e sul ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, lo stesso che ha voce in capitolo nella vertenza ed è l’unico che potrebbe sbrogliare un matassa che si è aggrovigliata oltremodo.
L’ultimo passaggio prima dei licenziamenti, attivi da oggi, si è consumato ieri pomeriggio, a Trapani, nella sede della compagnia di navigazione. Le organizzazioni sindacali (Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Usclac Uncdim, Federmar Cisal e Ugl Mare) hanno firmato un verbale d’accordo in cui si invita la società a «valutare la possibilità di adottare soluzioni alternative ai licenziamenti annunciati», a cui le parti sociali «si oppongono con fermezza, ribadendo pertanto l’esito negativo della prima fase della procedura».
Gazzetta del Sud
4 risposte
SPAVENTOSO. Ma non si può fare niente?
Carissima,
affogare per affogare, meglio portarsi appresso i colpevoli. Ci vorrebbe uno sciopero spontaneo con i gli aliscafi fermi in banchina fino alla riassunzione dei licenziati. Dobbiamo imparare che davanti al padrone non ci si deve togliere il cappello.
Un caloroso saluto
Purtroppo noi marittimi non siamo mai stati compatti, abbiamo avuto sempre paura delle minacce di licenziamento. Ma se tutti ci formalismo, lasciando le navi ormeggiata, non saremmo arrivati a questo punto. Che si prendano tutto personale extracomunitario e vediamo il grado di professionalità.
Siamo come naufraghi, sbattuti a destra e sinistra da mezze risposte e false promesse