COVID – 19 La compagna di un marittimo scrive a Speranza, se pur con scarsa speranza.

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   Gentile Ministro Speranza,
mi rivolgo a Lei in qualità di Ministro della Sanità e in qualità di persona coscienziosa, affinché prenda atto e provveda al più presto a tutelare una categoria di lavoratori che in tempo di pandemia e coronavirus non viene mai menzionata e rappresentata, mi riferisco, alle migliaia di marittimi, che sono una categoria, non certo minore o di scarso rilievo.
Il mio compagno alla fine del mese di marzo ( in pieno lokdown) deve recarsi a Caserta nel centro IMAT, per il rinnovo dei certificati internazionali in suo possesso, per poter rinnovare i titoli e per poter continuare a navigare, ovvero lavorare.
Sono allibita e sconcertata nell’aver appreso che deve recarsi personalmente nel centro e non vi sia modo di effettuare i rinnovi mediante piattaforme on line-video conferenze…. o qualsiasi altro mezzo che eviti lo spostamento tra due regioni in Rosso (Lazio-Campania).
Come è possibile che gli insegnati siano in DAD, i tribunali e tutti gli uffici si stiano adoperando in tal senso e di questa categoria, i Marittimi e di questo centro nessuno parli??
Come è possibile che nessuno se ne preoccupi, e soprattutto come mai nessuno impone che gli stessi corsi da parte di questi centri, vengano svolti in modalità di contegno del contagio??
La normativa attualmente in vigore è applicabile solo alle categorie di serie A??
 E’ forse l’ambito del marittimo una categoria sconosciuta?
O forse, questi centri di addestramento sono immuni alla diffusione del coronavirus?
Vorrei ricordare che ospitano marittimi di provenienza da ogni regione che per ben tre giorni di seguito, devono stare tutti insieme appassionatamente, esponendo le rispettive famiglie ad un contagio, le sembra una cosa logica e normale??
Come è possibile??
Gradirei una spiegazione logica a tutto questo e la pregherei di un suo tempestivo intervento in tal senso, in quanto io compagna di un marittimo, non solo sono immensamente preoccupata che il mio compagno corra dei rischi inutili che già di per sé corriamo tutti impegnandoci nel nostro lavoro, ma che recandosi in strutture non necessarie per corsi che si potrebbero tenere benissimo in modalità tutelata possa anche esporre me che ho problemi di salute a un rischio evitabile.
Stiamo facendo tutti un grosso sacrificio e siamo tutti disposti a collaborare per migliorare questa situazione inverosimile che è il coronavirus, ma non devono esistere categorie di serie A e categorie di serie B ed è giusto che tutti e tutte le strutture si adoperino al contenimento del contagio in tutti i modi possibili nessuno escluso!!!
Confido in lei  in una sua pronta risposta, la ringrazio per l’attenzione, fiduciosa di un suo interessamento a riguardo.
Cordiali saluti
Compagna di un marittimo!
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