I colleghi della carta stampata a volte volenti o nolenti hanno fonti di informazioni che ne influenzano la stesura dei loro pezzi ove la realtà è vista solo con un ottica che privilegia questo o quel soggetto a discapito dell’incertezza delle fonti di queste notizie stesse, detto questo abbiamo letto su di un quotidiano sardo, una notizia che è presentata come una conquista della regione Sarda e dei sindacati .
Facciamo un passo indietro per capirci qualcosa… il nocciolo del contendere sono le agevolazioni che la Giunta Sarda avrebbe trovato con il beneplacito dei Sindacati, per finalmente comporre una vertenza che risale al 2012 quando fu messa in liquidazione la Flotta Sarda, costituita con apposito decreto dalla Regione, per contrastare e calmierare l’allora alto costo dei biglietti da e per la Sardegna e dare un incentivo ai turisti ed ai residenti, nell’ ambito della continuità territoriale….
Il buon Cappellacci a quel tempo presidente della Regione Sarda, nel costituire la Flotta Sarda, probabilmente mal consigliato, ha fatto un errore che ha condizionato l’esito dell’impresa che per crescita occupazionale e rientro economico delle spese sostenute sotto forma di turismo, poteva avere per la Regione un vantaggio di tutto rispetto.
L’errore di Cappellacci infatti è stato quello di non coinvolgere la Comunità Europea nell’appalto della concessione per la continuità territoriale… infatti la legislazione europea in merito alla continuità territoriale delle isole maggiori e minori in tutta l’UE , mette a disposizione 2 milioni di euro annui per le spese sostenute dalle compagnie di navigazione europee che dopo gare di appalto predisposte in ambito comunitario forniscono questo servizio appunto, di continuità territoriale…
Il caos provocato da questa omissione di Cappellacci, voluto o non voluto, ha portato al licenziamento di un centinaio di dipendenti Saremar, che la regione in un accordo firmato con i sindacati ha promesso di assumere a tempo indeterminato alla scadenza della proroga della concessione datata 31/12/2016 cosa che non è stata fatta .
Infatti la nuova giunta sarda ed i sindacati hanno approfittato della nuove regole in materia di lavoro che sono state approvate nel patto di stabilità ed in particolare le regole che agevolano con la decontribuzione fiscale, le aziende che assumono lavoratori residenti al Sud tra quelli under 40 e quelli over 50 ,oltre ad agevolazioni fiscali per quelli tra i 40 ed i 50 anni.
Come si vede La Regione Sarda e la triplice hanno aspettato fino alla fine i soldi pubblici rendendo di fatto carta straccia gli accordi sindacali firmati, che volevano assunti entro il 31/12/2016 tutti gli ex dipendenti Saremar seppur a scaglioni…
I principali interventi messi a disposizione sono quelli già previsti dalle nuove normative della legge di stabilità ma dicono dalla Regione : << Ulteriori strumenti di tutela sono infine previsti dalla delibera per il personale della società di navigazione regionale che, alla data del 31 marzo prossimo, abbia maturato il minimo dei requisiti utili per il pensionamento e per questo non rientrerebbe tra i beneficiari della clausola di salvaguardia. L’assessorato del Lavoro, dopo aver effettuato una ricognizione delle situazioni previdenziali, stabilirà i provvedimenti adeguati a incrementare il tasso di sostituzione e a garantire la prestazione pensionistica. Anche in questo caso, come stabilito per i lavoratori del turno generale, le risorse necessarie saranno recuperate dal fondo di 3,3 milioni>>…
Clausola sociale. “Tutti gli altri dipendenti – ricorda Deiana – saranno tutelati dalla clausola sociale inserita nel contratto di servizio, a seguito dell’aggiudicazione del bando di gara inviato il 18 novembre scorso a Bruxelles per la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea”.>>
Come possiamo osservare il fantomatico fondo di 3,3 milioni di euro che serve a compensare gli strumenti di tutela non è ben specificato da dove proviene, per quanto riguarda la Clausa Sociale noi sappiamo che potrebbe derivare dall’aggiudicazione del bando di gara europeo quando andrà a buon fine, od in parte dai 600 milioni stanziati per le salvaguardie degli esodati ….
Signori la domanda sorge spontanea, noi ci domandiamo perché dal 2012 ci siamo trovati solo adesso a proporre altre soluzioni per gli strumenti di tutela e soprattutto perché abbiamo ingannato gli ex Saremar firmando accordi di ricollocazione al lavoro, mai posti in essere, non dimenticando la gravità del fatto che un dipendente Saremar si è tolto la vita proprio per questa incertezza sul lavoro futuro.
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Ad maiora…!