NEWS del 6 febbraio 2017 – COSMAR sempre e solo dalla parte dei lavoratori marittimi – Conferenza stampa

  Senza titolo Di seguito il comunicato del movimento popolare Ferribotte a cui COSMAR offre il suo appoggio. COSMAR è sempre e solo dalla parte dei lavoratori marittimi.

Pur condividento il comunicato, la Presidenza ed il Direttivo COSMAR vogliono chiarire che lo Statuto ci impone un atteggiamento apolitico per cui prendiamo le dovute distanze dai movimenti e partiti politici.

Ben chiarito quanto sopra, il nostro dirigente Marcello Puglisi in conferenza stampa tra le altre cose metterà in luce la necessità di mettere in evidenza la sicurezza dei lavoratori marittimi e utenza.

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  ilferribotte  COMUNICATO COSMAR AL TERMINE DELLA CONFERENZA STAMPA TENUTASI OGGI PRESSO LA SALA OVALE DEL COMUNE DI MESSINA.

Oggi alle ore 10.30 presso la Sala Ovale del Comune di Messina il nostro dirigente Marcello PUGLISI è stato presente in rappresentanza COSMAR che ha aderito alla conferenza stampa organizzata dal comitato ILFERRIBBOTTENONSITOCCA per spiegare nel dettaglio, la novità ufficializzata lo scorso 1 febbraio dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti di rinunciare alla cosiddetta “rottura carico” (non traghettamento dei convogli ferroviari passeggeri) e al conseguente acquisto di n.2 nuove navi traghetto.

Marcello PUGLISI nel prendere la parola ha espresso alcune considerazione di natura prettamente tecnica, concentrando l’attenzione sulle voci che circolano circa la possibilità di commissionare le 2 navi secondo il progetto già esistente, cioè quello relativo alla nave traghetto Messina, che risale al 2009, cioè a ben 8 anni fà; ha poi proseguito che se la circostanza dovrebbe essere fondata, troverebbe sbagliato non approfittare dell’occasione per apportare migliorie in base alle criticità che in questi anni di esercizio della nave si è avuto modo di riscontrare e approfondire, partendo soprattutto dal dato più evidente che è quello della ridotta potenza propulsiva, che è di appena 6.000 kw, erogata da n. 3 motori/propulsori comandati da n. 3 co pilot (n. 3 joystick) mentre quella del classico FERRIBBOTTE (SCILLA e VILLA) è esattamente più del doppio (12.500 kw); sul punto ha voluto soffermarsi spiegando che la maggiore potenza propulsiva non serve solo per ridurre i tempi di traversata, ma anche e soprattutto per la riserva di potenza che diventa di assoluta necessita durante gli imprevisti che possono capitare durante le continue manovre, in special modo con condizioni meteo marine avverse, operando in un tratto di mare in cui la combinazioni di perturbazioni climatiche associate alle forti correnti, rendono la condotta della navigazione nonché le manovre particolarmente impegnative.

L’altro particolare che ha inteso mettere in risalto è stato quello di ricordare che le nuove costruzioni dovranno tenere conto di alcuni aspetti di primaria importanza e cioè: secondo quanto stabilito dalla Capitaneria di Porto di Messina con provvedimento dello scorso 30 giugno non è possibile traghettare treni con viaggiatori dentro le vetture per effetto del Dlgs. n. 93 del 5 giugno 2012, ad eccezione di una “possibile deroga” solo per la nave traghetto Messina in quanto dotata del ponte di carico aperto mentre la DIGIFEMA (Direzione Generale per le investigazioni ferroviarie marittime) di recente costituzione, posta alle dirette dipendenze del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e organizzata in tre divisioni, (Rapporti internazionali e istituzionali, investigazioni ferroviarie e marittime) a consuntivo, gli 8 casi investigati fino ad oggi dalla Terza Divisione, Diretta dal C.V. Antonio MUSOLINO, già Comandante della Capitaneria di porto di Messina, sono relativi a sinistri classificati gravi e molto gravi occorsi a navi ro-ro pax e general cargo. “Tra questi – ha sottolineato il Capo delle investigazioni marittime Antonio MUSOLINO – risaltano in particolare i sinistri relativi alle m/n Norman Atlantic, Sorrento e Sharden” (ponte di carico aperto) – tratto dalla rivista Tecnologie Trasporti Mare.

Quindi a parere di Marcello Puglisi considerate le investigazioni di cui sopra, si può facilmente dedurre che con esiste una tipologia di nave sicura e un’altra del tutto insicura limitandosi a valutare la semplice differenza se il ponte di carico è aperto piuttosto che chiuso, per cui dovendo costruire 2 navi “nuove” è auspicabile che RFI prenda atto di tutte queste considerazioni/investigazioni e faccia giungere a Messina 2 gioielli di ultima generazione, dotate delle più sofisticate apparecchiature tecnologiche, di tutti quegli impianti che nel corso del tempo hanno dimostrato alti livelli di affidabilità, confortevoli per chi ci lavora e per l’utenza come previsto dalle recenti innovazioni normative, in modo da scongiurare una volta per tutte il diniego al traghettamento tranquillo dei viaggiatori in vetture e soprattutto ponendosi come obiettivo il raggiungimento della certificazione di qualità (ISO 9000), riacquistando in tal senso il primato di Armatore di riferimento nell’area dello Stretto.

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Ad maiora…!

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