Da molto, troppo tempo due navi della nostra marina mercantile sono in rada a Huanghua (Cina) in attesa di ormeggio e quindi poter scaricare il loro carico. Le previsioni non sono delle migliori e vanno ben oltre l’anno in corso. Le navi bulk carrier sono la Mba Giovanni della società armatrice Michele Bottiglieri SpA e la Antonella Lembo della società armatrice Perseveranza di Navigazione.
A bordo delle due unità ci sono marittimi imbarcati da oltre 12 mesi ormai allo stremo della umana sopportazione. COSMAR aveva segnalato il fatto il 24 settembre, da parte datoriale era arrivata la richiesta di non proseguire nella nostra legittima denuncia perchè con certezza si sarebbe giunti ad una soluzione per riportare a casa i nostri connazionali.
Le istituzioni cinesi si fecero carico del problema da noi evidenziato offrendo come porto di approdo Tianjin, che dista solo 15 miglia dalla posizione di ancoraggio delle navi italiane (un’ora di navigazione), al fine di procedere all’avvicendamento dei lavoratori marittimi italiani. Gli sbarcanti avrebbero potuto e potrebbero tornare direttamente a casa, mentre gli imbarcanti dovrebbero maturare a terra il periodo di quarantena. La disponibilità delle autorità cinesi è ancora in corso di validità, spetta solo agli armatori procedere operativamente: inviare in loco gli imbarcanti al fine di maturare il periodo di quarantena e quindi procedere all’ormeggio delle navi e conseguente avvicendamento e rimpatrio dei marittimi italiani.
Di proposito tralasciamo di spiegare che gli avvicendamenti degli equipaggi si sarebbero potuti attuare prima dell’arrivo a Huanghua, non riteniamo sia il momento di puntare il dito sulle cose che si sarebbero potute fare e non si sono fatte, preferiamo che eventuali indagini vengano svolte da soggetti più di noi autorevoli.
La cosa certa è che gli armatori non hanno e non stanno mettendo in atto la procedura di avvicendamento degli equipaggi o almeno parte di essi. Gli armatori stanno anteponendo gli interessi economici della società armatrice alla salute dei loro equipaggi.
Se alla triste questione non si porrà rimedio adesso, avremmo dovuto scrivere “ieri”, nel prossimo futuro daremo ampia spiegazione sull’obbligo morale e legale da parte datoriale di salvaguardare la salute dell’equipaggio e se, malauguratamente, alcuni membri degli equipaggi dovessero essere vittime di malattie dovute a questa inutile e deprimente situazione che li vede loro malgrado imprigionati in una bolla di incertezze e cattiva gestione imprenditoriale, sarà COSMAR in prima linea ad assumerne le difese nelle opportune sedi.
Signori “Padroni” avete l’obbligo di anteporre la cura della salute del vostro equipaggio agli interessi economici.