NEWS del 11 giugno 2018 – Gente di mare allo sbando usata da padroni, associazioni e sindacati

Giorgio

    Nell’ultima tornata elettorale e anche dopo, abbiamo assistito al pellegrinaggio di alcune forze politiche in città marinare come Torre del Greco. Capi politici che parlavano e parlano da palchi in piazza allestiti da associazioni il cui capo bastone è un armatore. Politici poco attenti, che non rendendosi conto di essere usati, ripetono all’infinito slogan che gli vengono messi in bocca da servi del padrone. Capi politici che scambiano la piazza del mercato di una città rivierasca per piazza del Popolo in Roma. Capi politici che sparlano di navi soggette al registro internazionale e di marittimi italiani senza avere la più pallida idea dell’argomento. Si ergono paladini di cause che non conoscono per avere una manciata di voti che gli vengono promessi da quegli stessi furbastri che stanno vergognosamente sfruttando il malessere della nostra gente di mare.

Poi assistiamo a “giornalai” che intervistano pseudo commercianti di diamanti o capi di associazioni marinare che allo stesso tempo ricoprono incarichi all’interno delle società armatrici, persone che in mala fede dichiarano “la qualunque” purché essa dia un ritorno di immagine al loro padrone. Giornalai che non si curano di intervistare, per lo stesso argomento, soggetti diversi al fine di fornire notizie quanto più oggettive possibili.

La nostra gente di mare è sotto scacco, la nostra gente di mare viene usata da qualche armatore come truppa di prima linea in una guerra che serve solo a creare un comune nemico al fine di nascondere le proprie magagne. Stiamo assistendo a delle vere e proprie sceneggiate dove di giorno gli armatori si scontrano anche ingiuriandosi per poi di notte sedersi allo stesso tavolo per spartirsi la torta. Armatori (SMIT – Adriatic Towage) che sanzionano i propri capitani qualora ritengano opportuno non uscire in mare a causa delle avverse condizioni metomarine, “armatori” che beneficiano della mancata presa di posizione di comandanti delle locali capitanerie di porto che sono le stesse persone preposte alla salvagurdia della vita umana in mare.

Capitani, direttori, interi equipaggi che dichiarano di non avere assistito, sentito, recepito gravi infortuni occorsi ai loro colleghi nel timore di non godere della compiacenza dei loro padroni; è accaduto a Lipari con la società di navigazione Azure Embark, la stessa cosa è avvenuta a Chioggia su un rimorchiatore dell SMIT-Adriatic Towage dove un direttore di macchina ha dichiarato a noi COSMAR di aver sentito il tonfo di un marittimo caduto dalle scale, per poi ritrattare tutto dinanzi alla autorità di polizia giudiziaria.

Quando una crisi finanziaria colpisce a catena il mondo dei trasporti e dello shipping, un buon armatore, quando arriva la tempesta rinforza gli ormeggi facendo squadra con tutto il suo personale dipendente. Buona parte, non tutti, dei nostri armatori ha abbandonato le navi e gli equipaggi ad un nefasto destino. Di seguito una significativa tabella dove si evince il disastro della compagine armatoriale italiana:

Societ armatrici debitorie

Nella casella e-mail Cosmar arrivano centinaia di richieste di aiuto da parte di naviganti letteralmente maltrattati da “Responsabili delle Risorse Umane”, una categoria di persone che dovrebbe, per la stessa sua peculiarità, avere a cuore le condizioni precarie dei lavoratori e nello specifico dei marittimi, invece accade esattamente il contrario, essi sembra provino soddisfazione ad incalzare le disavventure della nostra gente di mare. E’ vero ed assodato che la maggioranza di queste figure non hanno una specifica preparazione professionale in questo così delicato campo, molti di loro sono solo degli “Yesman” senza arte ne parte, provengono da ambienti sindacali, da pregressi lavori marginali, da settori lontani da quello marittimo, però tutti sono accumunati dal voler e dover compiacere sempre e comunque il loro signore e padrone. Queste persone hanno oggi il vantaggio di poter seguire la moda per cui possono farsi crescere la barba evitando di guardarsi allo specchio, forse evitano anche di leggere la delusione negli occhi dei loro figli.

Non migliore è la situazione nell’ambito del diporto: un fiume con troppi rivoli e guerre intestine dove basilari diritti vengono calpestati in nome e per conto del dio denaro al servizio dei cantieri navali.

Confederazioni armatoriali che si spaccano, associazioni cantieristiche del diporto che si dividono, sindacati che ad ogni rinnovo di contratto penalizzano quelli che loro dovrebbero assistere, associazioni di categoria che laddove non fungono da panchina al coperto per anziani pensionati , hanno lo scopo di servire un padrone.

Centri di formazione che non investono, come promesso, al fine di mettere i loro impianti in regola per elargire i corsi MAMS e MABEV lasciando solo a IMAT, il cui maggiore azionista è il presidente di Confitarma, l’onere di gestire questi corsi i cui costi sono astronomici e fuori mercato. Da parte loro gli armatori se ne fregano delle raccomandazioni del MIT al fine di risarcire ai marittimi il costo dei corsi professionali obbligatori. Se prestiamo attenzione riusciamo anche a capire perchè i corsi di formazione frequentati all’estero non vengono in Italia riconosciuti.

Naviganti, adesso è giunto il momento di alzare il capo e guardare diritto negli occhi la realtà che ci circonda, sono troppi i soggetti che si stanno servendo di voi a vantaggio dei loro comodi: provate, proviamo ad invertire il senso di marcia tenendoci per mano.

Randagio Blogini

 

 

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8 risposte

  1. Condivido tutto il suo scritto ma, altresì, mi accorgo che neanche noi Cosmar facciamo nulla , o quasi, per imporre il rispetto della legalità. Non occorrono denunce da parte dei marittimi spiati e minacciati per portare in procura ciò che è sotto gli occhi di tutti. L associazione intervenga nel rispetto dell’ anonimato dei lavoratori che non possono correre il rischio di perdere il lavoro. Si intervenga su tutte le sedi istituzionali, coinvolgendo i media per arginare questo fiume di corruzione ed illegalità. Abbiamo forza per affrontare armatori del calibro del sorrentino svizzero???.
    Non credo.

    1. Caro D.L.,
      il fatto di scrivere in piena libertà e senza condizionamenti è indice indipendenza. COSMAR può dove gli altri evidentemente non possono.
      Un caloroso saluto

  2. Certo. Forse comincio a disdire la mia quota associativa Cosmar.
    Ma Lei si rende conto Delle risposte che da? Io sono un associato Cosmar, cosa dovrei cominciare a fare mi faccia capire bene… Vuole che perda il lavoro???
    Chiacchier e tabbaccar e legn u banc e Napule nu n impegn.
    Ed io che promuovo pure l associazione con i miei colleghi.
    Buona serata a Lei.

    1. Gentile Soci0,

      è lei che deve spiegare ad un VOLONTARIO che passa buona parte del giorno per dare delle risposte ai nostri soci, perchè merita di essere trattato come lei lo tratta.
      Scrive che dovremmo trascinare in tribunale gli armatori, ma non dovremmo dire chi sono i nostri difesi. Mi sa, molto gentilmente spiegare come è possibile andare davanti ad un giudice
      e dire cose senza prove provate ? Lei ha una pallida idea di cosa sia un’aula di tribunale. Noi ci siamo un giorno si e l’altro pure. Ad oggi non abbiamo perso una sola causa e lei con quale diritto tratta in malomodo chi sta spendendo il proprio tempo e denaro a favore di chi come lei ci sputa in faccia.
      Io ho 25 anni effettivi al comando e ho sempre parlato, non mi sono mai tolto il cappello davanti al padrone e mi hanno rispettato. Nessuno mi ha mai mandato via !

      Noi facciamo i fatti e lei….? Si piange addosso come un bambino impaurito ? Adesso cosa vorrebbe fare, sparare sui volontari COSMAR ? Abbia almeno il coraggio di firmarsi con nome e cognome come farebbe una persona dignitosa e non una persona che ha paura anche della propria ombra.

      COSMAR è la casa dei professionisti del mare, se lei non se la sente di starci…si accomodi altrove, vada dove le raccontano delle menzogne, dove l’assicurazione la paga tre volte di quanto versano ed il resto se lo intascano. Penso in quelle associazioni si troverebbe a suo agio perchè le darebbero sempre ragione per paura di perdere una entrata economica. Qui in COSMAR i 30 euro che ha versato, le garantisco, non bastano neanche per gli affitti e i viaggi. I viaggi dobbiamo pagarceli noi. Lavoriamo per i soci e ci mettiamo soldi di tasca nostra e non possiamo accettare che persone come lei ci denigrino.

      Le auguro buona giornata ed ogni bene e per quanto mi riguarda la cosa finisce qui .

      P.s.) io abito e vivo a Genova e non ho la fortuna di capire cosa lei ha scritto in campano. Io le ho scritto in italiano, avrei potuto farlo in genovese, ma sarebbe stato un dialogo tra sordi e molto poco rispettoso. Se le fa piacere le racconto un detto ligure (in italiano) “E’ facile fare i bulicci con il culo degli altri”.

  3. Nessuno vuole fare il bulliccio con il culo di nessuno. Sto semplicemente esprimendo un pensiero in qualità di associato. Per quanto riguarda il ” non essere cacciato” se Chi lo scrive fosse stato , dopo 7 anni , un turno generale non credo che avrebbe avuto tanto ardore. Comunque, aldilà di una polemica che non mi appartiene, il mio era un semplice invito ad intervenire su fatti noti e stranoti. Per le aule di tribunale , egregio Comandante, qualche esperienza l’abbiamo fatta mio malgrado. In conclusione il mio pensiero è che chi non ha alcuna possibilità di “reagire”, in quanto non tutelato da niente e nessuno ,dovrebbe avere l opportunità quantomeno di poter esprimere il proprio disagio all’ associazione di cui fa parte mantenendo la anonimato ( fare il mio nome non lo ritengo corretto) e, mi creda nessuno si piange addosso anzi…e qui finisce.

    1. Abbiamo il dubbio lei non stia seguendo le iniziative intraprese dalla sua associazione. Un socio dovrebbe farlo nel suo stesso interesse. Tutto quello che ha fatto, sta facendo e farà per COSMAR è come se lo facesse a se stesso; questo concetto vorremmo sia ben chiaro, noi siamo indipendenti grazie a lei e agli altri che contribuiscono a questo successo.
      Questa la ragione per cui si chiama “associazione”…. COSMAR è la sua casa e lei ha il dovere di esserne orgoglioso come tutti noi. Nessuno mai si è messo in gioco come sta facendo COSMAR altro che silenzi.

      Un caro e sincero saluto. Sempre avanti tutta !
      giorgio blandina

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